Sweetheart of the Rodeo

Sweetheart of the Rodeo
album in studio
ArtistaThe Byrds
Pubblicazione30 agosto 1968
27 settembre 1968 (UK)
Durata31:38 (LP)
55:51 (CD 1997)
115:42 (doppio CD 2003)
Dischi1
Tracce11 / 19 / 39
GenereCountry rock
Country
EtichettaColumbia Records
ProduttoreGary Usher
Registrazione9–15 marzo 1968; 4 aprile–27 maggio 1968; Columbia, Nashville, Tennessee; Columbia, Hollywood, California
Noten. 77 Bandiera degli Stati Uniti
The Byrds - cronologia
Album successivo
(1969)

«Giocavamo a poker, bevevamo whisky e indossavamo cappelli da cowboy.»

Sweetheart of the Rodeo è il sesto album del gruppo folk rock statunitense The Byrds, pubblicato negli Stati Uniti il 30 agosto del 1968 dalla Columbia Records.[1] Registrato con l'apporto del pioniere della musica country rock Gram Parsons, il disco è storicamente importante in quanto primo album country-rock prodotto da un gruppo affermato, e per essere un radicale cambio stilistico rispetto alle sonorità rock psichedeliche dei precedenti album dei Byrds.[2][3] La band aveva già occasionalmente fatto esperimenti in passato con il country, incorporando nei precedenti dischi qualche traccia in quello stile, ma Sweetheart of the Rodeo rappresentò la loro piena e totale immersione in questo genere musicale.[4][5][6]

Nel 2003 l'album è stato posizionato al numero 117 della classifica dei migliori 500 album di tutti i tempi, stilata dalla rivista Rolling Stone.

  1. ^ Rogan, Johnny., The Byrds: Timeless Flight Revisited, 2nd, Rogan House, 1998, pp. 544–546, ISBN 0-9529540-1-X.
  2. ^ Smith, Chris., 101 Albums That Changed Popular Music, Oxford University Press, 2009, p. 63, ISBN 0-19-537371-5.
  3. ^ Hjort, Christopher., So You Want To Be A Rock 'n' Roll Star: The Byrds Day-By-Day (1965-1973), Jawbone Press, 2008, pp. 187–188, ISBN 1-906002-15-0.
  4. ^ Fricke, David., Sweetheart of the Rodeo (1997 CD liner notes), 1997.
  5. ^ Sweetheart of the Rodeo review, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 27 settembre 2009.
  6. ^ Sweetheart of the Rodeo review, su sputnikmusic.com, Sputnikmusic. URL consultato il 9 ottobre 2009.

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